Dopo l’ammissione tra i candidati al diaconato e al presbiterato, l’itinerario si apre al secondo biennio, che si qualifica come specifica iniziazione al diaconato e al presbiterato attraverso le tappe, di chiaro significato pedagogico, del lettorato e dell’accolitato. La prospettiva dei ministeri istituiti ha la capacità di riempire di contenuti questo tempo, di proporre mete e verifiche spirituali e di seguire con criteri oggettivi il cammino progressivo verso il presbiterato.
Dal punto di vista formativo, si tratta di un periodo di ‘consolidamento’; in riferimento alla scelta vocazionale, il candidato è chiamato ad interrogarsi sul tipo di prete che si prepara a diventare.
Il terzo anno, qualificato dal conferimento del lettorato1, si caratterizza per:
- un rapporto privilegiato con la Parola di Dio attraverso la ‘lectio divina’, la preghiera sulla Parola e l’esegesi;
- la maturazione di una spiritualità ‘profetica’, nella logica del radicalismo della sequela e della testimonianza coraggiosa;
- la crescita nell’ascolto degli altri, raffinando la capacità di decentrarsi, di essere attenti alle persone e alle situazioni, di sentire ‘compassione’ per i più poveri e bisognosi, di uscire da sé attraverso la comunicazione attiva, la ‘promozione’ e la ‘correzione’ fraterna, l’obbedienza;
- profondità, fluidità e docilità nel rapporto educativo;
- l’esercizio, in comunità e in parrocchia, dei compiti del ministero dei lettori, specie della proclamazione e della spiegazione della Parola di Dio2.
Il quarto anno, qualificato dal conferimento dell’accolitato3, si caratterizza per:
- un rapporto privilegiato con l’Eucaristia attraverso la celebrazione eucaristica, l’adorazione e la preghiera contemplativa, la riflessione teologica;
- la maturazione di una spiritualità ‘eucaristica’, nella logica del dono di sé, della gratuità, della comunione;
- la crescita nella stabilità della vita, consolidando la capacità di ‘sapersi fermare’ su scelte, relazioni e situazioni e di ‘resistere alla fatica’, imparando a gestire l’ansia, la tensione, l’impulsività e gli stati d’animo del momento;
- l’approfondimento e il consolidamento delle relazioni educative;
- l’esercizio, in comunità e in parrocchia, dei compiti del ministero degli accoliti, specie del servizio all’altare e ai poveri4.
1 Cfr Ministeria quaedam, V; I ministeri nella Chiesa, 28; Evangelizzazione e ministeri, 64; CIC, Can. 1035.
2 A tal fine, sarà opportuno lo studio dei Principi generali dell’Ordo Lectionum Missae (21.I.1981) e della teologia liturgica delle celebrazioni della Parola.
3 Cfr Ministeria quaedam, VI; I ministeri nella Chiesa, 29; Evangelizzazione e ministeri, 65; CIC, Can. 1035.
4 A tal fine, sarà opportuno lo studio dell’Ordinamento generale del Messale romano (2004) e dei Principi e norme per la Liturgia delle Ore (1.XI.1970).